Giovedì 31 Marzo alle ore 18,30 lo staff del Progetto Primo Salto, insieme ai bambini e ai genitori, realizzeranno un nuovo percorso motorio sulla base della celebre fiaba di Robin Hood.
Tutto nasce dal racconto della fiaba, luogo magico di fantasia dove si incontrano personaggi, animali. Si evocano toni di allegria, di avventura e di…. paura. Dalla narrazione il bambino è catturato e cosi nasce il percorso animato: espressione, gioco, movimento, relazione con il gruppo.
Ma chi era Robin Hood?
Non esiste una storia precisa riguardo a Robin Hood, e forse per questo il suo fascino è stato accresciuto nel tempo, prima con la tradizione orale, fatta risalire fin dal IX secolo, e quindi con la narrativa e le ballate scritte, arrivate fino a noi come leggenda multiforme e con punti di vista di volta in volta differenti.
Pur nella totale mancanza di fonti storiche, o forse grazie a tale fattore, la leggenda dell’arciere di Nottingham e Sherwood ha catalizzato l’attenzione di bardi, narratori, scrittori ed infine registi, nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri.
Conosciuto per le imprese e il celeberrimo motto “rubare ai ricchi per donare ai poveri”, Robin Hood è stato usualmente rappresentato secondo canoni di una millenaria sceneggiatura non scritta che tuttavia non è mai riuscita a ritrovare una effettiva identità per il mitico arciere.
Il nome Hood, nelle sue varianti Hode e Hod, era molto diffuso nelle Midlands e si attesta la presenza di un certo Robert Hood accusato di omicidio a Circester nel 1213 e di un bandito tale Robert Hod ricercato nella contea di York nel 1225, come pure il Robin “Tagliatore di teste-Be-Header” attestato nelle leggende antecedenti il decimo secolo, tanto da diventare poi una sorta di pseudonimo per i fuorilegge.
Il legame con i boschi e con la foresta e l’iconografia tipica che lo caratterizza con cappuccio e tunica verde, rimanda per alcuni versi agli spiritelli del bosco, a quel Robin Goodfellow che nell’immaginario Shakespeariano diventerà, tre secoli dopo, il folletto birbone Puck di Sogno di una notte di mezza estate.
Vuole tuttavia la tradizione più accreditata - non da fonti scritte ma dalla persistenza in questa ottica leggendaria - che Robin fosse un nobile datosi poi alla macchia (cercò rifugio nella foresta), una volta espropriato dei possedimenti per la sua fedeltà a Riccardo I: vale a dire nel periodo che tra il 1193 e il 1199 vede le faide tra il Cuor di Leone lontano dalla patria (e poi defunto) ed il fratello Giovanni posto sul trono.
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