giovedì 31 marzo 2011

Uno strano fischiettio....Cantagallo annuncia che è il giorno di Robin Hood!


Canta, Cantagallo! Suona la tua chitarra e racconta la storia di Robin Hood e Little John, gli eroi della foresta di Sherwood. 


Una storia che cominciò tanto tempo fa, in Inghilterra...e proseguirà stasera nella palestra di Progetto Primo Salto.

Ore 18,30 vi aspettiamo.....




Urca Urca Tirulero

Robin Hood e Little John 

van per la foresta 
ed ognun con l'altro 
ride e scherza come vuol. 
Son felici del successo 
delle loro gesta 
Urca urca tirulero 
oggi splende il sol! 
Non pensavano ad i rischi che correvan nel gettarsi in acqua per trovare ristor... 
...e che un subdolo sceriffo e i suoi stupidi scagnozzi eran lì decisi a farli fuor. 
Robin Hood e Little John 
corron come frecce 
saltan sugli alberi 
e spiccan quasi il vol. 
Devono salvarsi e alla fine ci riescono. 
Urca urca tirulero 
oggi splende il sol. 
Urca urca tirulero 
oggi splende il sol.

mercoledì 30 marzo 2011

Domani a Primo Salto va in scena Robin Hood

Domani lo staff  di Progetto Primo Salto insieme ai bimbi e ai genitori realizzeranno questo percorso animato lasciando che fiaba e movimento creino un ambiente magico pieno di divertimento.

GIOCHIAMO CON ROBIN HOOD



L’ attività che viene proposta prevede la formazione di 5 tappe che hanno come sfondo integratore la favola di Robin Hood:


1. ROBIN HOOD E LITTLE JOHN RUBANO DALLA CARROZZA DEL PRINCIPE GIOVANNI IL DENARO CHE TRASPORTA
I bambini dovranno muoversi silenziosamente con diverse andature fino all'obiettivo. 

DESCRIZIONE: il percorso motorio prevede strisciare, rotolare, e poi quadrupedia fino al raggiungimento del centro del campo dove prendere una palla e farla rotolare verso i compagni, per poi tornare in fila.

2. IL TORNEO DI TIRO CON L'ARCO
Il principe Giovanni ha indetto una gara di tiro con l'arco. E Lady Marian darà un bacio al vincitore!" "Andiamo!" 

DESCRIZIONE: i bambini si sfidano in una gara di tiro con l’arco (pallina da tennis prima contro il materasso e poi contro i birilli)

3. LE GUARDIE CERCANO DI CATTURARE ROBIN HOOD
La gara era un trucco per attirare Robin in città e arrestarlo, le guardie cercano di prenderlo. 

DESCRIZIONE: I bambini sono le guardie e stanno intorno ad un perimetro al cui interno si posizionano Robin Hood e i suoi compagni (gli allenatori e i genitori). Il gioco è palla avvelenata, i bambini per catturare Robin Hood e gli altri devono colpirli con la palla.

4. LA FESTA NELLA FORESTA DI SHERWOOD
Dopo tanti pericoli, ci voleva un po' di festa! Cantagallo cominciò a pizzicare le corde della sua chitarra... e in un baleno si scatenarono canti e balli!

DESCRIZIONE: I bambini ballano e si muovo in libertà nella palestra a ritmo di musica

5. LA FUGA CON IL BOTTINO E GRAN FINALE
Robin Hood e Little John liberano Fra Tac e gli altri amici e poi cercano di fuggire dal castello con il denaro rubato al Principe Giovanni ma….
 
DESCRIZIONE: i bambini imprigionati fuggono ed eseguono un percorso motorio mettendosi poi in fila uno di fianco all’altro seduti. In questa posizione rubano il tesoro (i palloni) facendoli passare di mano in mano velocemente. Poi si alzano e fuggono dal castello…

martedì 29 marzo 2011

A Progetto Primo Salto va in scena Robin Hood

Giovedì 31 Marzo alle ore 18,30 lo staff del Progetto Primo Salto, insieme ai bambini e ai genitori, realizzeranno un nuovo percorso motorio sulla base della celebre fiaba di Robin Hood.

Tutto nasce dal racconto della fiaba, luogo magico di fantasia dove si incontrano personaggi, animali. Si evocano toni di allegria, di avventura e di…. paura. Dalla narrazione il bambino è catturato e cosi nasce il percorso animato: espressione, gioco, movimento, relazione con il gruppo.

Ma chi era Robin Hood?

Non esiste una storia precisa riguardo a Robin Hood, e forse per questo il suo fascino è stato accresciuto nel tempo, prima con la tradizione orale, fatta risalire fin dal IX secolo, e quindi con la narrativa e le ballate scritte, arrivate fino a noi come leggenda multiforme e con punti di vista di volta in volta differenti.
Pur nella totale mancanza di fonti storiche, o forse grazie a tale fattore, la leggenda dell’arciere di Nottingham e Sherwood ha catalizzato l’attenzione di bardi, narratori, scrittori ed infine registi, nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri.
Conosciuto per le imprese e il celeberrimo motto “rubare ai ricchi per donare ai poveri”, Robin Hood è stato usualmente rappresentato secondo canoni di una millenaria sceneggiatura non scritta che tuttavia non è mai riuscita a ritrovare una effettiva identità per il mitico arciere.
Il nome Hood, nelle sue varianti Hode e Hod, era molto diffuso nelle Midlands e si attesta la presenza di un certo Robert Hood accusato di omicidio a Circester nel 1213 e di un bandito tale Robert Hod ricercato nella contea di York nel 1225, come pure il Robin “Tagliatore di teste-Be-Header” attestato nelle leggende antecedenti il decimo secolo, tanto da diventare poi una sorta di pseudonimo per i fuorilegge.
Il legame con i boschi e con la foresta e l’iconografia tipica che lo caratterizza con cappuccio e tunica verde, rimanda per alcuni versi agli spiritelli del bosco, a quel Robin Goodfellow che nell’immaginario Shakespeariano diventerà, tre secoli dopo, il folletto birbone Puck di Sogno di una notte di mezza estate.
Vuole tuttavia la tradizione più accreditata - non da fonti scritte ma dalla persistenza in questa ottica leggendaria - che Robin fosse un nobile datosi poi alla macchia (cercò rifugio nella foresta), una volta espropriato dei possedimenti per la sua fedeltà a Riccardo I: vale a dire nel periodo che tra il 1193 e il 1199 vede le faide tra il Cuor di Leone lontano dalla patria (e poi defunto) ed il fratello Giovanni posto sul trono.

lunedì 28 marzo 2011

Filastrocca o la conta: così comincia il gioco

Tre civette sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore....alzi la mano chi non sapeva a mente questa filastrocca? I nostri giochi cominciavano così...si decideva a chi toccava contare a nascondino o chi stava in porta nelle partite di pallone dei nostri interminabili pomeriggi di gioco. 

La parola filastrocca deriva dal termine popolare toscano filastroccola.
Si comprendono sotto questo nome canzonette e formule cadenzate (dialogate, interrogative, narrative, ecc.) recitate dai fanciulli o dagli adulti per divertire i bambini.
Sono ordinariamente un’accozzaglia di sillabe, di parole, di frasi, che talvolta riproducono indefinitamente lo stesso motivo; accompagnano il gioco del sorteggio in cui uno dei fanciulli canticchia la formula toccando a ogni sillaba o cadenza una parte del corpo o del viso dei compagni, i quali escono dal cerchio o si ritirano per subire la penitenza. 

L'alternativa alla filastrocca è " la conta" (anche questa di orgine toscana). Nel gioco, o anche in altre occasioni in cui si debba estrarre a sorte fra i componenti di un gruppo, "fare al tocco" o "a chi tocca", significa designare quello tra i presenti che dovrà fare una determinata cosa, affidando la scelta alla sorte. Si procede così: ciascuno dei presenti, disposti in cerchio, allunga la mano aprendo quante dita vuole; uno fa la somma di tutte le dita presentate e poi conta fra i partecipanti fino ad arrivare a quel numero ; colui che viene toccato per ultimo è il designato.

Il carnevale è passato ma....

Pubblichiamo le foto che Michela (mamma di Gabriele) ha scattato in occasione di Primo Salto in maschera.
Grazie mille.

domenica 27 marzo 2011

BcomeBimbo! la prima fiera del Nordest dedicata al mondo dei bambini.

Dall'8 al 10 Aprile si svogerà a Pordenone BcomeBimbo! la prima fiera del Nordest dedicata al mondo dei bambini.
Un grande salone per tutta la famiglia, un percorso tra idee, novità e proposte per i bambini e per la loro crescita: dall’alimentazione alla cameretta, dalla moda allo sport, dai giochi alle vacanze, dai libri alle nuove tecnologie…
Suddiviso in grandi aree tematiche, BcomeBimbo! consentirà di scoprire tutte le ultime novità per i più piccoli, prodotti e servizi, ma darà anche la possibilità alle mamme e ai papà di ricevere consigli e suggerimenti per la cura, il benessere e la crescita migliore dei loro bambini.
E poi a BcomeBimbo! tanto spazio per giocare, per imparare, per divertirsi. Un mondo fantastico dedicato al gioco, all’animazione, all’intrattenimento dei bambini da zero a dieci anni: giochi di ogni tipo, laboratori didattici, letture e spettacoli e molto altro ancora…
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.bcomebimbo.com

giovedì 24 marzo 2011

Prospettive per il piccolo uomo


“ Nell'infanzia e nell’adolescenza poter  esplicare un sano e continuativo movimento ha come effetto quello di predisporre il bambino, il piccolo uomo in divenire a sviluppare nel proseguo della vita la libertà nell'anima”.


(Rudolf Steiner) 

mercoledì 23 marzo 2011

Vincere o perdere


Perdere è un modo di apprendere. E vincere, un modo di dimenticare quel che si è appreso.


(C. Drummond de Andrade, Quando è giorno di partita)

lunedì 21 marzo 2011

Un gioco che nasconde tante curiosità: CAMPANA

Progetto Primo Salto oggi vi accompagna alla coperta di un gioco famoso ma del quale molti ignorano la diffusione e alcuni aspetti alquanto curiosi sulle sue origini: CAMPANA.

E' fra i giochi più antichi e diffusi che si conoscano al mondo, secondo alcuni studiosi le origini di questo gioco risalirebbero all'epoca degli Antichi Egizi!! Uno dei disegni più antichi della campana è tracciato sulla pavimentazione del Foro Romano a Roma, infatti il gioco della campana era molto popolare fra i bambini dell'antica Roma, lo chiamavano "gioco del claudus", cioè gioco dello zoppo, perchè si giocava saltellando su una gamba.   

Innumerevoli sono le varianti di questo gioco, giocato in tutto il mondo. Patricia Evans ha scoperto, nel 1955, che bambini di San Francisco ne praticavano 19 tipi diversi. 
In Italia si chiama Mondo o Campana, nei paesi anglo-sassoni Hopscotch, in Francia si chiama Marelles, in Germania Tempelhupfen, in India Ekaria Dukaria. E lo giocano bambini cinesi, russi, scandinavi.
Nella versione più semplice il Mondo si gioca gettando la piastrella nello spazio numerato 1, saltando col piede destro (mentre il sinistro resta sollevato) nello spazio 8, saltando poi col sinistro nel 2, col destro nel 7, senza mai toccare terra con tutti e due i piedi, finché si arriva al " cielo " o " ca-sa ". Qui il giocatore può mettere a terra tutti e due i piedi. Poi torna indietro, piede sinistro nella casella 5, piede destro nella casella 4 via via finché arriva alla casella 1. Qui, fermo su un piede solo, recupera la piastrella e salta fuori dal tracciato.
Se la piastrella cade su una linea, o se il giocatore nette il piede su una linea, quel giocatore va fuori gioco e nel turno successivo dovrà ricominciare da capo. Se un giocatore com-pleta il giro senza inconvenienti, continua a giocare gettando la piastrella nella casella 2, facendo un nuovo giro a saltelli come prima, e saltando alla fine fuori dallo schema: poi continua fin-ché ha gettato la piastrella in ogni casella da 1 a 8 (tranne la " casa "), saltellando per tutte le case ogni volta. Quando ha completato tutti i giri senza errori, chiude gli occhi e lancia la piastrella verso la casa ". Se la piastrella cade dentro la " ca-sa " senza toccare la riga, il giocatore rifà il giro dello schema ancora una volta, a occhi chiusi, saltando nelle caselle i e 8 con tutti e due i piedi, poi nelle caselle 2 e 7 e così via fino alla " casa " e ritorno. Se riesce a completare anche questo giro senza toccare alcuna riga, e raccogliere la propria piastrella nella " casa " e finalmente ne salta fuori alla fine, ha vinto la partita. Poi il gioco ricomincia.
"...i bambini continuano a giocare al gioco della Campana senza sapere di ridare vita ad un gioco iniziatico, il cui scopo è di penetrare e riuscire a tornare fuori da un labirinto; giocando alla campana i bambini scendono simbolicamente agli inferi e tornano sulla terra." 
[Mircea Eliade, Occultism Witchcraft and Cultural Fashions. Chicago, 1976. Trad.: Firenze: Sansoni, 1982]

Benvenuta primavera


La Primavera mi piace davvero
perché mi vesto più leggero.
Gioco fuori, mangio i gelati,
faccio le corse in mezzo ai prati.
Martedì e giovedì a Primo Salto
con la fantasia volo in alto.
La domenica a passeggio con mamma e papà:
è questa la vera felicità!

Progetto Primo Salto è lieto di annunciare che è
INIZIATA LA PRIMAVERA!

mercoledì 16 marzo 2011

Bambini iperattivi...come aiutarli?

L’iperattività è un disturbo dell’età evolutiva che colpisce circa il 4% dei bambini, risulta di non facile trattamento, e al contempo è molto diffuso e in aumento.
Questo disturbo è poco visibile alla nascita del bambino ma si fa più evidente con l’età. L’iperattività è spesso sospettata quando il comportamento del bambino diventa socialmente perturbatore, soprattutto all'inizio della scolarizzazione. Il bambino è molto disattento e impulsivo, e sembra che il nocciolo di questa sindrome sia la disattenzione e la mancanza di concentrazione. Non sempre si aggiunge una iperattività fisica disordinata - sembra un uragano - con una energia che sembra inesauribile ma non ordinata. Il bambino non è capriccioso nel senso vero della parola, ma semplicemente non controlla il suo comportamento e subisce la sua impazienza e la sua disorganizzazione. Purtroppo questo disturbo è duraturo. E’ questa caratteristica che distingue il bambino iperattivo dal bambino focoso; infatti il bambino turbolento conosce dei periodi calmi e risponde alla disciplina imposta dalla famiglia e dalla scuola. Il bambino iperattivo non manca di buona volontà, ma la continua disattenzione gli crea delle difficoltà di apprendimento, benché queste NON DIPENDANO DA UNA DEFICIENZA INTELLETTUALE.
E’ frequente che questo disturbo cerebrale di attenzione sia associato ad altre perturbazioni come, ad esempio, dell’umore. I bambini iperattivi sono spesso colpiti da depressione e da ansia, senza che si possa affermare oggi che esista un legame da causa ad effetto.

Di seguito riporto alcuni principi di psicologia dell’educazione per aiutare il bambino iperattivo
1) Il bambino va accettato e compreso per quello che è. Non inviargli affermazioni di tipo globale e negativo, non percepirlo come totalmente sbagliato e non interpretare ogni suo comportamento problematico come un affronto personale. Ciò, oltre ad essere improduttivo sul piano pedagogico, comporta un notevole stress anche per l’adulto;
2) educare il bambino in positivo. E’ importante che gli educatori evidenzino anche le più piccole cose positive che egli compie, i minimi progressi. Ognuna di queste azioni deve diventare occasione per gratificarlo, per dimostrargli che siamo contenti del suo impegno;
3) i comportamenti problematici non pericolosi dovrebbero essere ignorati. Non si devono sottolineare continuamente i comportamenti di impulsività e di irrequietezza (a meno che non siano pericolosi per sé o per gli altri): al contrario, spesso i comportamenti inadeguati perdurano proprio perché vi si presta troppa attenzione;
4) stabilire dei principi di comportamento (“regole”) e attenervisi (scuola-famiglia). Davanti ai bambini non possono esserci segni di disaccordo o di discussione, perché tale incoerenza diventerebbe “terreno di coltura” per le irrequietezze dei bambini;
5) il modo di parlare al bambino deve essere calmo. Nel dirgli che cosa fare occorre essere precisi ed usare termini ed espressioni in positivo. Divieti e negazioni rischiano di produrre nel bambino innanzitutto uno stato emotivo di ostilità o di sfida ed, inoltre, non forniscono alcuna informazione su che cosa il bambino dovrebbe fare o su come dovrebbe comportarsi:
6) non sgridare il bambino davanti agli altri, come anche non raccontare le sue “prodezze” ad altre persone in sua presenza. Se proprio va rimproverato, meglio prendere il bambino isolatamente e spiegargli le cose con calma e con tono deciso;
7) a scuola, come a casa, può essere di grande aiuto avere un ambiente di lavoro tranquillo e con una routine prevedibile e rassicurante;
8) offrire un modello di comportamento pacato e riflessivo. Il bambino deve avere la possibilità di capire come affrontare determinate situazioni e come risolverle. In tal senso è molto utile verbalizzare tutti quei ragionamenti che noi facciamo internamente per offrire proprio un modello comportamentale. L’adulto, parlando ad alta voce, fornisce un esempio di riflessività ed una strategia razionale di problem-solving;
9) favorire una giusta quantità di attività fisica: adatti sono i giochi di squadra (che insegnano a mettere a freno l’impulsività per favorire la collaborazione per un risultato collettivo) e gli sport che educano all’autocontrollo.
Anche l’organizzazione della classe può aiutare…

Un pò di meritato riposo

Lo staff di Progetto Primo Salto si prende qualche giorno di meritato riposo in occasione della festa di giovedì 17 marzo per le celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

L'attività riprenderà regolarmente martedì 22 marzo.

martedì 15 marzo 2011

Gelmini: esclusi i disabili dai giochi studenteschi

"L'esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei giochi sportivi studenteschi e' gravissima e in netto contrasto con le norme di legge sull'integrazione scolastica, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo".
Lo denuncia in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, che ha presentato una interrogazione parlamentare sulla modulistica diffusa dal ministero dell'Istruzione per le iscrizioni alle Finali Nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, della disciplina Corsa Campestre che si svolgeranno domenica presso la località Nove (Vi).
La deputata chiede al ministro "per quali ragioni questa modulistica non prevede quella abitualmente prevista per gli studenti disabili. E poi, come il ministero intenda ovviare ad una situazione discriminatoria che contrasta con la piena inclusione di questi alunni, anche attraverso progetti di diversità motoria e sportiva, quale obiettivo prioritario della scuola dell'autonomia".

Lo staff di Progetto Primo Salto è senza parole!!!

Scuola in movimento: un paradiso chiamato Macolin

Progetto Primo Salto propone ai lettore del blog un video tratto dalla puntata di domenica 13 marzo 2011 di Presa Diretta su Rai 3. Dalla Svizzera arriva un esempio di eccellenza. A Macolin scienziati e insegnanti stanno portando avanti uno straordinario progetto pedagogico: in una scuola speciale gli alunni imparano tutte le materie attraverso i movimenti.
Movimento e apprendimento, abbattendo le barriere di banchi, sedie. I bambini sono fatti per muoversi!

lunedì 14 marzo 2011

ancora....

La motivazione viene dall'esperienza!
Se dopo l'attività mi sento bene e allegro, di sicuro la rifaccio

Madeleine Schmutz

Movimento e apprendimento

Alla base della filosofia di Progetto Primo Salto c'è l'assoluta convinzione che nei bambini il gioco è gioia allo stato puro, è un salto dell’immaginazione, è la conquista di nuovi orizzonti. Ma è anche un modo per preparare il corpo e la mente alle molteplici sfide dell’apprendimento e della vita.
Ruth Schmid, pedagogista di musica e movimento, spiega il valore del gioco per prevenire e risolvere difficoltà di apprendimento scolastico.
Ogni fase nella sequenza dell’evoluzione ha la sua specifica importanza, in quanto prepara il corpo e la mente ad una sempre più complessa capacità di rispondere alle situazioni dell’apprendimento e della vita. Il bambino muove il suo corpo nello spazio, prima rotolando, poi gattonando, infine camminando, correndo, saltando, facendo capriole giravolte. In questo modo, oltre a divertirsi, sta creando un’importante serie di connessioni e collegamenti a livello cerebrale.
Ricerche scientifiche hanno dimostrato infatti che la stimolazione del labirinto auricolare, che controlla le varie posizioni del corpo nello spazio tridimensionale, a sua volta attiva il sistema vestibolare, che produce nuovi neuroni e sinapsi. Insomma, più un bambino si muove con tutto il corpo in tutte le direzioni, più la rete di connessioni cerebrali si infittisce.
Più l’equilibrio è messo alla prova, più stimoli arrivano al labirinto auricolare e al cervello. Le capriole e il rotolare, ad esempio, sono i movimenti che per eccellenza integrano le tre dimensioni dello spazio: avanti-dietro, sopra-sotto, destra-sinistra.Essere disinvolti nel muoversi nelle tre dimensioni è condizione essenziale per sapersi centrare e con-centrare, per essere capaci di stabilire punti di riferimento e trovare una collocazione di sé nello spazio.

venerdì 11 marzo 2011

The winner is......

Il risultato della I edizione di Bambini vs Genitori è stato:


 BAMBINI  - GENITORI 
2 - 1

Le tre gare sono state appassionanti e ricche di colpi di scena, ma al termine i bimbi sono riusciti ad imporsi.
Nonostante tentativi di furto da parte dei genitori (vergogna!), un arbitraggio di altissimo livello (il sottoscritto) ha garantito il regolare svolgimento della competizione.
Tutto lo staff di Progetto Primo Salto ringrazia tutti i partecipanti (è stato splendido avere in palestra 50 persone che giocavano insieme).

Un pensiero ai bimbi e ai genitori che non erano presenti ma che sicuramente ci hanno pensato: Lorenzo, Gabriele, Milo.

Alla prossima avventura!

giovedì 10 marzo 2011

I giochi di Progetto Primo Salto: Bandierina o ruba bandiera

Una delle prerogative di Progetto Primo Salto è quella di far riscoprire ai bambini semplici giochi che fanno parte della nostra tradizione e che costituiscono una risorsa importantissima per la loro crescita motoria.
La nostra speranza è di vedere i bambini ripetere questi giochi fuori dal contesto della palestra, al parco, con gli amici per mantenere viva la passione del gioco e del divertimento non necessariamente contestualizzato alla competizione e all'agonismo sportivo.
Materiale necessario per il gioco: un pezzo di stoffa che simboleggia la bandiera da rubare.
Devono esserci 2 squadre (ad esempio: squadra Rossa e squadra Blu) composte dallo stesso numero di giocatori.
L'oggetto del gioco, che deve essere rubato, è una bandiera (generalmente rappresentata da un pezzo di stoffa).
Consideriamo un campo da gioco in cui nel centro c'è il "banditore", ovvero: colui che tiene la bandiera e che chiama i giocatori (che sono numerati in ordine crescente e in modo uguale per ogni squadra; ad esempio: sia la squadra rossa che quella blu hanno gli stessi numeri e quindi i giocatori sono numerati dall'1 al 10), mentre ai lati del "banditore" ci sono le due squadre schierate in riga una difronte all'altra. Quindi: il campo da gioco è come un quadrato con un lato vuoto.
Dal punto in cui è situato il "banditore" parte una linea (che di solito è immaginaria) che separa le zone delle due squadre.
Questa linea ricopre un ruolo molto importante nello svolgimento del gioco. Infatti: quando il banditore chiama un numero che corrisponde a due giocatori (uno di una squadra e uno di un'altra) questi devono correre verso il banditore a prendere la bandiera, senza però sorpassare la linea di separazione, altrimenti il punto viene dato alla squadra avversaria.
Quando il banditore chiama i numeri, il giocatore che prende la bandiera per primo scappa verso la propria squadra e fa punto nel momento in cui supera di poco la riga della propria squadra. In questo caso: il giocatore avversario può superare la linea di separazione, perché deve rincorrere l'altro giocatore e cercare di toccarlo prima che arrivi nella zona dopo la sua squadra, in modo tale da fare punto ed evitare che lo faccia l'altro.

Children's Tour - Salone delle vacanze 0-14

Oggi Progetto Primo Salto vi presenta un evento che si terrà dal 17 al 20 marzo presso il complesso Modena Fiere: Children's Tour - Salone delle vacanze 0-14.
Giunta alla sua 8° edizione  CHILDREN'S TOUR si propone come l'unica manifestazione italiana specializzata nel turismo per i viaggiatori junior e come punto di riferimento per i selezionati operatori che si rivolgono al target famiglia con bambini.
La manifestazione è il posto ideale per informarsi e pianificare la formula vacanza migliore: divertente ed educativa per i bimbi, rilassante per mamma e papà. La fiera ospita, infatti, località e strutture di ospitalità provenienti da tutta Italia per un totale di oltre 150 espositori che al tema bambino, alla sua sensibilità e alle sue esigenze, riservano progetti specifici. 
La novità dell’edizione 2011 è un nuovo padiglione interamente dedicato alle vacanze “verdi”, un settore in espansione. Nei primi nove mesi del 2009, l'anno della profonda crisi, in Italia sono stati venduti oltre 11 milioni di biglietti per parchi naturali, parchi avventura e parchi divertimento, cioè 500 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2008, per un fatturato complessivo di 177mln e 300mila euro (Adnkronos). Per questo a Children’s Tour non poteva mancare un’attenzione particolare a questo tema: qui ci saranno anche fattorie didattiche, agriturismo, camp sportivi, e altre proposte per vacanze rigorosamente a contatto con la natura.
Children’s Tour rappresenta una preziosa occasione di incontro e di confronto tra esperienze turistiche rivolte ai ragazzi e alle famiglie nell’ottica di un approfondimento e di un avvicinamento dei bambini alle tematiche legate al territorio e all’ambiente. Inoltre, all’interno dell’esposizione, mamma e papà potranno trovare una nuovissima area dedicata ai siti e ai portali del mondo junior per parlare di viaggi, eventi, educazione e salute. Non mancherà un occhio di riguardo per il mondo della scuola, della salute e dello sport a cui saranno dedicati momenti specifici con workshop, convegni e incontri.
Per visitare il sito ufficiale della manifestazione clicca qui

mercoledì 9 marzo 2011

La bellezza del movimento

Se tu guardassi, seduto in mezzo agli spettatori, le prodezze di quegli uomini, la bellezza dei corpi, la robustezza mirabile, le prove straordinarie, la forza imbattibile, il coraggio, l'emulazione, lo spirito indomabile, l'impegno inesauribile profuso per la vittoria, non cesseresti di lodare, di acclamare, di applaudire.

(Luciano, II secolo d.C.)

Giovedì 10 marzo: La grande sfida bambini vs genitori


Il momento tanto atteso si avvicina. La sfida che tutti stanno aspettando da mesi è alle porte.
Bambini contro genitori, piccoli contro grandi, energia contro esperienza.
Giovedì 10 marzo alle ore 18,30 i bambini di Progetto Primo Salto sfideranno i lori genitori in gare di altissimo contenuto tecnico tattico. Circolano le prime indiscrezioni sulle discipline che metteranno di fronte i contendenti: bandierina e palla avvelenata sono le voci che al momento sembrano più gettonate, ma la riservatezza dello staff è totale.
Ricordiamo soltanto che i bambini scenderanno in campo con la tradizionale tenuta del giovedì: maglia nera.
Visto il momento di crisi economico i genitori provvederanno autonomamente con una maglietta di colore BIANCO (ci manca solo di fare le magliette anche per i genitori no!!!!!!!!!!).

Vinca il migliore!

martedì 8 marzo 2011

Dedicata alle nostre donne grandi e piccoline.

Progetto Primo Salto augura a tutte le sue donne grandi e piccoline in pensiero per la loro festa.

Cuore di donna
Ci sono donne che camminano controvento da una vita….
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani…
Ci sono donne che cambiano pelle per amore….
Ci sono donne che donano il loro cuore
...per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole…
Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al tramonto…
…se ti fermi un istante le puoi sorprendere…
…mentre lottano contro il proprio istinto…
…mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi…
…affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose...
…non fermare il cuore di una donna….niente vale di più
…non far piangere una donna….ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va…
...non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia...
...e se la vuoi amare...fallo davvero...con tutto te stesso….
stringila e proteggila….lotta per lei…uccidi per lei….piangi con lei...
…donale il più bel raggio di sole….ogni giorno…
...tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi…
...quella luce è speranza…è amore…è puro spirito…è vento…
...è la più bella stella di qualsiasi notte…


Chiara De Felice

lunedì 7 marzo 2011

Sport ed emozione

Esperienze forti quali la vittoria, la sconfitta, l'attesa, l'incertezza fanno della pratica sportiva un luogo privilegiato dove imparare ad ascoltare, conoscere e abitare emozioni come gioia, delusione, collera, entusiasmo. Le emozioni sono una risporsa per la comprensione di sè e dell'altro e quindi per il fondamento dell'azione consapevole

La pratica sportiva è un caleidoscopio di emozioni, luogo privilegiato che permette di riconoscerle, abitarle e gestirle facendole diventare motore di crescita individuale e collettiva.

Intervista con...Paola Ellisse giornalista di Sky Sport


Oggi incontriamo una cara amica di Progetto Primo Salto: Paola Ellisse, bravissima giornalista di Sky Sport, che abbiamo il piacere di seguire nelle telecronache del Campionato italiano di basket serie A.


Ciao Paola raccontaci qualcosa di te, del tuo lavoro, dei tuoi hobbies.
Raccontarsi non è mai facile…ho 50 anni, da 20 faccio la giornalista, devo dire che questo lavoro mi ha dato una nuova dimensione di vita. Lavoro in un mondo “di gioco”, pieno di ragazzi giovani che hanno tanta energia, un’energia contagiosa che non mi fa sentire il peso degli anni che passano, e mi consente di sentirmi sempre giovane e piena di voglia di fare progetti, di pensare al futuro come ad un libro tutto da scrivere. Come avrai intuito il mio lavoro è anche il mio hobby preferito, ma quando non sono in giro per campi di basket o in redazione mi piace moltissimo leggere, qualsiasi libro è fonte di crescita, scrivo moltissimo (anche se nessuno leggerà mai ciò che metto sulla carta) e d’estate faccio l’istruttrice di subacquea in un villaggio delle Maldive, dove posso staccare completamente la spina con il mondo e ricaricarmi. Mi piace stare in mezzo alla gente, ascoltare la storia che ognuno ha da raccontare e provare a raccontare le storie delle persone che incontro nel mondo del basket.

Che rapporto avevi con lo sport da bambina e come è diventato un lavoro?
Da bambina piccola ero una grande appassionata di sci, andavo in montagna con la mia famiglia ogni volta che ne avevo la possibilità. A 10 anni sono entrata alla scuola di ballo del Teatro alla Scala, e anche se la danza non è esattamente uno sport posso garantirti che otto ore di lezione al giorno sono qualcosa di molto vicino al professionismo sportivo…il basket invece è diventato il mio sport preferito quando ho conosciuto il mio ex marito, all’epoca giocatore a Milano. Innamorandomi di lui mi sono innamorata del basket, e frequentando l’ambiente ho avuto la grande fortuna di riuscire ad entrare in una piccola tv privata di Caserta. Da lì una serie di casi fortunati mi ha portato fino a Milano, all’epoca a Telepiù, dove ho iniziato a fare seriamente questo lavoro transitando per il calcio, la formula uno, il tennis, ed arrivando finalmente al basket!

Sei la prima donna italiana alla quale è stata affidata la telecronaca sportiva di un campionato maschile, ma a mio parere prima di tutto sei una bravissima giornalista, ti pesa dover dimostrare qualcosa in più solo per il fatto di essere donna?
Non è facile essere donna in un mondo di uomini, anche se devo dire che all’interno dell’ambiente sportivo non ho mai avvertito nessun tipo di discriminazione, sono sempre stata trattata come “uno” del gruppo, senza distinzione. E’ all’esterno che è più difficile, un errore fatto da me è meno perdonabile di uno commesso da un uomo, devo sempre comunque dimostrare di poter stare dove sono, nulla è scontato. E’ dura, ma nel contempo è fonte di grande soddisfazione riuscirci, cercando di non snaturare la mia parte femminile anche se devo ovviamente usare un linguaggio maschile. In piu’ è anche divertente osservare le reazioni quando sono in giro per i campi all’estero; mi guardano come se fossi uno strano animale piovuto lì per caso, e trovo la cosa molto esilarante. Infine, so che non lo dovrei dire, ma sono enormemente orgogliosa di essere riuscita in un campo prettamente maschile, di aver dimostrato che una donna può fare qualcosa in più dell’intervista a fine partita o della conduzione tutta sorrisi. Aspetto soltanto che qualche altra donna abbia voglia di mettersi in gioco, di esporsi e provarci.

Progetto Primo salto: sport e bambini la tua opinione.
Le prime parole che mi vengono in mente sono salute e gioco. La salute del corpo e dell’anima, il comprendere che insieme si è più forti e si può arrivare più lontano, la disciplina che lo sport ti impone e che tu devi imporre al tuo fisico, la capacità di gestire istinti ed emozioni. Il tutto giocando, senza stress, senza pressioni, senza la necessità di vincere ma con la giusta competitività che ti servirà poi nella vita di tutti i giorni. Viviamo in un Paese in cui troppo spesso non ci sono strutture adatte per i bimbi, e ogni volta che mi capita di vederne una in cui le cose funzionano mi esalto al pensiero che quei bambini abbiano la possibilità di diventare, grazie allo sport, adulti più sani e persone migliori.   

Ai nostri bambini che si avvicinano ora allo sport e lo vivono come un gioco cosa vorresti dire.
Continuate a giocare! Non pensate a diventare per forza professionisti, non rincorrete record o successi a tutti i costi. Lo sport è gioia, soprattutto per i bimbi, e se fatto con gioia può regalare soddisfazioni enormi. E ricordatevi che l’autocritica è la cosa piu’ importante; sbagliare è normale, darne la colpa ad altri no. Assumersi le proprie responsabilità è qualcosa che solo i grandi uomini, e i grandi sportivi, sanno fare.

Come da tradizione Progetto Primo Salto mette a disposizione dei nostri ospiti la nostra Lampada di Aladino...esprimi tre desideri....
Il primo, molto personale, è di poter fare questo lavoro ancora per molti anni. Poi vorrei un mondo più pulito, sia fisicamente che in chi lo abita; meno bugie più fatti. E onestamente in questo momento non ne ho un terzo, mi accontenterei cosi…

Ci vieni a trovare a Siena?
Certo che vengo a trovarvi, appena sarò da quelle parti ne sarò felicissima!!

Grazie Paola, ti aspettiamo con tutto il calore dei nostri bambini!

Io rabbrividisco!

Iniziando la settimana Progetto Primo Salto vi propone uno spunto di riflessione frutto di una notizia nella quale mi sono imbattutto in questo week end: nelle ultime settimane è schizzato in testa alle classifiche dei best seller in America un libro intitolato "Il ruggito della mamma tigre".

Amy Chua, americana di origine cinese, è professoressa di legge a Yale, e ha sollevato un vero vespaio negli Stati Uniti con la pubblicazione di questo libro di memorie (non un manuale per genitori, ripete nelle interviste) “Battle Hymn of the Tiger Mother” in cui racconta di come ha utilizzato con le sue due figlie Sophia e Lulu, che hanno oggi diciotto e quindici anni, i tradizionali metodi educativi cinesi – imporre di studiare, studiare e studiare senza distrazioni, pretendere sempre il massimo dai figli e non lesinare punizioni anche severe.


"Niente tv, niente sport e tanto studio. Educare i figli pretendendo sempre il meglio da loro."


Chua racconta di essere stata lei stessa cresciuta con severità – e tanto amore – da genitori immigrati che hanno sempre preteso il massimo da lei, facendole però sentire che credevano in lei e che erano convinti potesse eccellere.
Il mondo là fuori è duro e competitivo, insiste Chua, ed è dovere di un buon genitore assicurarsi che i figli arrivino preparati al meglio per affrontare il futuro.
Quindi niente pomeriggi a giocare da amici, niente televisione e videogiochi, niente pigiama party, ma neanche la libertà di scegliere da sole le materie extracurriculari.

Lascio a voi ogni commento! Per chi vuole leggere l'articolo del Time questo è il link

Promessa

Sai, il tempo è scivolato via
Ma non è stato tutto inutile
Io, saprò vederti crescere
È una promessa che non mancherò
E poi, ancora un altro giorno nascerà
Per noi...

(Nomadi - Dove si va)

sabato 5 marzo 2011

Ecco le prime foto di Primo Salto in maschera

Progetto Primo salto in maschera 3 marzo 2011 ....ecco le prime immagini della fantastica festa di ieri. Non saranno belle come quelle del fotografo...ma a noi che ce frega!!!!
Che dite rendono l'idea....
TO BE CONTINUED!!!!!

Un quiz da fare con il tuo bambino

Il Ministero della Salute propone un quiz "Quale delle tre in moto" rivolto ai bambini: perché è importante fare attività fisica? E quale, e quando? Questo quiz ti permette di scoprirlo: proponi al tuo piccolo queste domande, poi controlla se ha risposto correttamente! Clicca qui per fare il test

giovedì 3 marzo 2011

Giovedì 24....scatti da Progetto Primo Salto

Ecco le prime immagini dei bimbi di Progetto Primo Salto realizzate da Foto Studio 56 di Roberto Testi
Che belli che sono.....

mercoledì 2 marzo 2011

La famiglia di Progetto Primo Salto si allarga

Diamo il benvenuto nel gruppo di Progetto Primo Salto a Giulio, Elena e Pietro.

Che truppa!!!!!

Imparare dallo sport

Il calcio, la ginnastica artistica, la pallavolo, l'atletica leggera, il tennis da tavolo, i tuffi. Gli sport amati e praticati. Il sapore delle palestre e dei campi sportivi, dove vince chi vale di più. La stretta di mano all'atleta che ti ha battuto o che hai battuto. L'amore mio smodato per lo sport, per la contesa leale, per la sfida in cui dai il meglio di te stesso. Il rispetto per l'avversario che hai davanti, ciò che lo sport t'insegna come nessun'altra cosa. Imparai nelle palestre e sui campi dello sport agonistico infinitamente di più che non al liceo classico.

(G. Mughini, La mia generazione)

martedì 1 marzo 2011

Il blog di Progetto Primo Salto a Febbraio

Siamo molto lieti di condividere con voi i dati relativi alle visite e alle visualizzazioni di pagina del nostro blog:

per il mese di Febbraio estratte da Google Analytics.


Questi i dati:

* 3545 Visite
* 5958 Visualizzazioni di pagina
* 127 Visitatori giornalieri di media 

Quello che più fa piacere è constatare che il blog è seguito in modo diffuso da tutte le parti d'Italia.

Lo Staff di Progetto Primo Salto ringrazia tutti coloro che seguendoci, leggendo i nostri post e partecipando attivamente alle discussioni proposte dimostrano il loro interesse per il lavoro che stiamo svolgendo.
Grazie a tutti!