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mercoledì 18 aprile 2012

Il corpo dei bambini strumento d'espressione

La naturale attitudine a muovere il corpo è senza dubbio l’occasione ideale per conoscerlo. 

Se si utilizzano le parti del corpo in modo organizzato è più facile per i bambini apprendere denominazione, controllo, espressività e quanto altro delle loro potenzialità.

Conoscere con il corpo e saperlo utilizzare al meglio delle sue capacità è un obiettivo a lungo termine; nella scuola dell’Infanzia si pongono le basi per raggiungere questa competenza, attraverso questa, fare maturare l’autostima, la consapevolezza delle proprie capacità, la voglia di provare e di mettersi in gioco.

Il corpo ha una valenza fondamentale nello sviluppo della persona in quanto  è attraverso  di esso che si può conoscere il  mondo e la giusta forma  delle sue cose.  

Attraverso la ricchezza di esperienze e i modi di sentire  e vivere il corpo il bambino di Progetto Primo Salto si costruisce lentamente quella fondamentale unità sensoriale, fisica, affettiva e cognitiva così importante  per la sua crescita.

lunedì 31 gennaio 2011

Non solo regole


"Usa il non metodo come metodo avendo l'assenza di limiti come limite."
(Bruce Lee)

domenica 5 dicembre 2010

Parliamo di equilibrio nei bambini

L’equilibrio, a scopo didattico , va diviso in :

· EQUILIBRIO STATICO : in esso non vi è uno spostamento del baricentro (se non spostamenti angolari). Esso è frutto di un intenso lavoro degli apparati vestibolari e di una miriade di informazioni sensoriali :visive , tattili, uditive e propriocettive che giungendo al cervello e agendo sui muscoli posturali danno luogo ad un ottimale ricerca della verticalità. Nella fascia d’età dai 5 ai 6 anni i bambini mancano di un buon tono di postura per cui gli riesce difficile questa forma di equilibrio

· EQUILIBRIO DINAMICO: vi è spostamento del baricentro, e quasi tutto il lavoro è devoluto ai muscoli antigravitari, che si presentano come dei servomeccanismi regolati dall' apparato vestibolare (sottolineiamo l' importanza dell’apparato vestibolare che aveva una funzione di primo piano anche nell' equilibrio statico) . Siccome tra i 5 ed i 12 – 14 anni ci sono le condizioni per la maggior plasticità del sistema nervoso , questi servo meccanismi sono suscettibili di un notevole affinamento. Ecco perché quando si è bambini si è particolarmente predisposti ad apprendere gli esercizi di equilibrio dinamico (sciare , pattinare ecc.)

· EQUILIBRIO STATICO/DINAMICO
si richiede quando il bambino deve affrontare situazioni che richiedono entrambi gli aspetti dell' equilibrio per esempio camminare con un bicchiere d’acqua sulla testa o andare in bicicletta.

L’equilibrio va sviluppato e consolidato precocemente; con gli esercizi di equilibrio statico e statico-dinamico si sensibilizza ed esercita l’apparato vestibolare, presente nell’orecchio interno, ad una migliore ricerca dell’aggiustamento posturale sulla corretta verticale del rachide prevenendo così e correggendo eventuali atteggiamenti paramorfici

venerdì 19 novembre 2010

Educazione e controllo della respirazione

Durante il corso di Progetto Primo Salto lavoreremo su un aspetto che spesso viene sottovalutato o addirittura tralasciato in altri corsi di avviamento allo sport ovvero l'educazione e il controllo della respirazione.

A 5-6 anni il bambino ancora non ha una buona presa di coscienza dell'atto respiratorio, non è quindi in grado di eseguire correttamente sia volontariamente o naturalmente una buona esecuzione della respirazione. 


Respirazione che didatticamente viene divisa in 4 fasi: inspirazione, pausa o apnea inspiratoria, espirazione , pausa o apnea espiratoria. A questa età assumono , molta importanza le fasi dell’espirazione legata alla fonazione e la pausa inspiratoria cui è legata l’attenzione.


Alcuni esercizi per il controllo e l'educazione della respirazione:

a) I bambini, seduti in cerchio a gambe incrociate, fanno finta di spegnere una candela: dopo questa espirazione chiudono la bocca e inspirano silenziosamente dal naso. Sempre nella stessa posizione alla turca, i bambini chiudono le narici con le dita, quindi le allargano per inspirare dal naso ed espirano poi dalla bocca come per spegnere la candela.Un altro esercizio consiste nell'inspirare ed espirare chiudendo alternativamente l'una o l'altra narice. Dilatare e restringere le narici giova a chi soffre di adenoidi.

b) o ancora , in maniera un po’ più dolce , una volta posizionata un’asticella a circa un metro e 20 da terra invitiamo i bimbi di immaginare di essere al mare e che l’asticella sia il livello del mare . A questo punto diciamo ai bimbi di prendere aria nei polmoni perché si va sott’acqua (cioè essi si devono piegare per scendere sotto il livello della asta per poi risalire fuori dall’acqua, sopra l’asticella, e quindi buttare fuori l’aria per prenderne di nuova per essere pronti ad una nuova immersione…………….

c) facciamo sdraiare i bambini su un materassino, quindi chiediamo loro di buttare fuori , lentamente , dai polmoni tutta l’aria che hanno, una volta che essi sono privi di aria nei polmoni gli chiediamo di sgonfiare la pancia , per poi gonfiarla .

d) da una espirazione normale , chiediamo al bambino di immagazzinare nei polmoni , molto lentamente , la maggior quantità d’aria che gli è possibile , poi gli chiediamo di spostare l’aria che hanno nei polmoni prima in basso verso il ventre poi in alto verso la gola.

giovedì 21 ottobre 2010

Aggressività senza paura

"L'aggressività è un'energia, una forza vitale presente nel bambino sin dalla nascita, quindi ancor prima che possa esprimere i suoi impulsi intenzionalmente”. (D.W.Winnicott)


L'etimologia della parola stessa ad gredi, significa andare verso... verso gli altri, verso la vita, verso la realizzazione di sé. E' forza vitale e positiva, promuove il movimento del bambino verso l'autonomia, l'esplorazione e sin dalla nascita rappresenta il mettersi in relazione con...
Quando i nostri bimbi mostrano segni di aggressività, noi genitori entriamo subito in stato di allarme. Ma i comportamenti che interpretiamo come aggressivi, spesso sono solo dei maldestri tentativi del bambino di entrare in comunicazione con gli altri. 
Fra i 2 e i 5 anni un bambino  non possiede le proprietà di linguaggio per comunicare con i suoi coetanei. Quindi, per entrare in comunicazione, si avvale del contatto fisico, cercando di acchiappare gli altri oppure di “assaggiarli”. Non si tratta di aggressività vera e propria, ma di un modo inadeguato e inappropriato di rapportarsi con gli altri.
Sgridarlo in questi casi non serve a molto, perché il piccolo non capisce il collegamento tra la sua voglia di conoscere e il possibile dolore causato agli altri. Cerchiamo invece di spiegargli con molta calma che i morsi e i graffi fanno male ai suoi amichetti.
L’aggressività giocosa, detta anche gioco turbolento, serve a entrare in comunicazione con gli altri. Se ci pensate, anche i cuccioli di animale si comportano così. La conoscenza degli altri passa innanzitutto attraverso il contatto fisico: come noi trasmettiamo amore al bambino toccandolo, così anche lui ha bisogno di toccare gli altri per comunicare.
Qual è, invece, l’aggressività cui dobbiamo fare attenzione?
Esiste un tipo diverso di aggressività, che si manifesta quando il bambino cerca di scaricare ansie o paure. In questo caso, è importante cercare di comprendere la causa del suo atteggiamento, perché solo eliminando alla base il disagio che lo turba, il bambino tornerà sereno e abbandonerà il comportamento aggressivo.
E’ possibile che i bambini assumano comportamenti aggressivi soltanto per attirare l'attenzione di mamma e papà. Il bambino è disposto anche a farsi sgridare o punire. La cosa che più lo spaventa è essere ignorato. I bambini che si comportano male “solo per farsi vedere”, sono evidentemente bambini che avrebbero bisogno di più attenzione positiva. Se il piccolo ottiene la nostra attenzione quando è tranquillo, non avrà bisogno di combinare qualche guaio per farsi guardare.