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martedì 6 dicembre 2011

Giochi violenti? No grazie!


Questo post prende spunto dalla constatazione che molti genitori permettono e, anzi, suggeriscono ai loro figli giochi in cui atteggiamenti violenti diventano normalità e divertimento.
“Ieri ho organizzato la festa di compleanno di mio figlio in una sala giochi, bellissimo! Il gioco della serata è stato quello del labirinto. Si gioca tutti insieme: ognuno indossa un corpetto e ha una pistola, bisogna uccidere tutti gli altri. La cosa fantastica è che quando vieni colpito il corpetto vibra e ti dice che sei morto. Ci siamo ammazzati dal ridere…adulti e bambini…che bella serata”.
Francesco, 7 anni: “Il mio videogame preferito è quello del camion che spiaccica i passanti: tu ci passi sopra e quelli fanno una pozza di sangue”
Vi è capitato di sentire frasi del genere? A noi sì, e la sensazione immediata che ne ricaviamo è di totale sconcerto. 

Ma vediamo che ne dicono gli esperti.
In un saggio pubblicato da K. & J.Dill sulla rivista “Aggression and Violent Behaviour”, gli autori affermano: “Nei videogiochi violenti l’aggressione è spesso l’obiettivo principale: uccidere gli avversari significa vincere e raccoglierne i benefici. Mentre nella vita reale l’omicidio è un crimine, nel caso dei videogiochi violenti è il comportamento che viene premiato più di qualsiasi azione: per facilitare il compito del giocatore, si mettono a sua disposizione mezzi nuovi e diversificati. Ne consegue che l’empatia nei confronti del prossimo diminuisce, e il giocatore rischia di diventare un individuo violento”.

Anche se i dati sperimentali sono ancora scarsi, molti psicologi si dichiarano certi della dannosità dei videogiochi arrivando alla conclusione che i videogiochi violenti, forse non inducono i giocatori a comportamenti violenti, li rendono comunque meno sensibili a filmati che presentano scene di violenza. In parole più semplici, i videogiochi violenti farebbero sembrare la violenza un po' più normale. Ammesso che non creino turbe psichiche, molti videogiochi, violenti o non violenti, sono comunque diseducativi. Possono trasmettere una visione del mondo sbagliata o comunque non conforme ai valori che i genitori vogliono trasmettere ai propri figli.

Gli studi per dimostrare la veridicità o meno di queste ipotesi sono difficili da realizzare in quanto non si possono utilizzare bambini a scopo sperimentale;solitamente nelle ricerche vengono coinvolti ragazzi liceali o universitari ai quali vengono mostrati videogiochi violenti per un lasso di tempo circoscritto (da un minimo di 5 minuti ad un massimo di 70): a queste condizioni i videogiochi violenti sembrano non influire sul comportamento di chi li usa. Ma l’impatto su un ragazzo di 18 anni è diverso da quello esercitato su un bambino di 8 e ancora più diverso è l’effetto svolto da un videogioco utilizzato al massimo per poco più di un’ora rispetto all’impressione che lo stesso gioco può esercitare sulla fantasia di un bambino che passa ore ed ore dinanzi ad immagini cruente”.

Premesso ciò vedere nostro figlio che gioisce perchè ha centrato con un colpo la testa del nemico di turno o è riuscito a schiacciare con la propria auto un'avversario può davvero lasciarci impassibili?

Verò è che da quando mondo è mondo i bambini hanno sempre fatto giochi di guerra (guardie e ladri, cowboy e indiani) e le stesse favole sono ricche di "situazioni cruente" (il lupo di Cappuccetto Rosso che mangia la nonna e poi gli viene aperta la pancia dal cacciatore); tuttavia la tecnologia ha reso la soglia di veridicità del gioco tale che per il bimbo è sempre più complesso definire il confine tra finzione e realtà.

Voi che ne pensate?

giovedì 24 febbraio 2011

Quando la tecnologia è al servizio del movimento dei bambini

Antonio Rinaldi amico di Progetto Primo Salto ci segnala  un post molto interessante.....
Siamo nel 2011 e  in mancanza di spazi per i nostri bambini non possiamo non considerare la tecnologia, quando essa è positiva......
Tratto da http://torino.blogosfere.it:


Arriva direttamente dall'America, dove ha già conquistato milioni di bambini, e si propone come la novità più trendy e divertente dell'inverno 2010.
Al Palavela di Torino è stato realizzato XRkade-Move&Play, il primo spazio di virtual-fitness pensato, studiato e completamente dedicato ai bambini tra i 4 e i 13 anni.
Torino conquista il primato di secondo centro in Europa dove si potrà sperimentare una delle novità più importanti nel modo di vivere lo sport: un'attività rivoluzionaria che spinge i bambini ad uscire dal chiuso delle loro stanze e dall'individualità che caratterizza il mondo dei videogiochi tradizionali per favorire ed incentivare l'interazione con gli amici e gli altri compagni.
Grazie ad una serie di innovativi programmi di attività motoria cardiovascolare che utilizzano nuove attrezzature basate sull'interattività con i videogiochi, i bambini possono così combattere la sedentarietà e svolgere un'attività fisica stimolante, divertente e mirata, in compagnia dei loro amici.
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"Abituare i bambini ad uno stile di vita più dinamico e salutare e cercare di aiutarli a ridurre eventuali problemi di sovrappeso, prevenendo e combattendo l'obesità infantile. E' a questo obiettivo che risponde l'active gaming XRKade: un programma, articolato e completo, di attività fisica cardiovascolare per bambini nel quale il videogioco è parte portante ed integrante", ha spiegato Corrado Buonanno, presidente e amministratore delegato di XRKade Europe.
La palestra diventa così luogo di incontro e punto di riferimento per i tutti bambini, che qui troveranno macchinari innovativi e attrezzature avveniristiche giocose e colorate, studiate, per dimensioni e materiali, rigorosamente su misura e in funzione delle loro esigenze.
Pareti bianche che "vivono ed interagiscono" attraverso proiezioni in 3D di luoghi e sport giocabili, pareti di arrampicata che ruotano e si muovono in verticale, raggi laser per allenamenti di tennis ed arti marziali indoor e materassini per aerobica che comunicano attraverso una rete wireless sono solo alcuni dei numerosi attrezzi XRKade per coniugare l'esercizio fisico e la voglia di divertimento e creatività dei più piccoli.