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lunedì 30 gennaio 2012

Domani a Primo Salto va in scena Peter Pan

Domani insieme ai nostri bimbi del I livello realizzeremo questo percorso animato lasciando che fiaba e movimento creino un ambiente magico pieno di divertimento
Tutto nasce dal racconto della fiaba, luogo magico di fantasia dove si incontrano personaggi, animali. Si evocano toni di allegria, di avventura e di…. paura. Dalla narrazione il bambino è catturato e cosi nasce il percorso animato: espressione, gioco, movimento, relazione con il gruppo.

NEL MAGICO MONDO DI PETER PAN 

L’ attività che viene proposta prevede la formazione di 5 tappe che hanno come sfondo integratore la favola di Peter Pan: 

1. WENDY, MICHELE, GIANNI , VOLANO CON PETER PAN VERSO L’ISOLA CHE NON C’E’ 
I bambini dovranno eseguire un percorso motorio tenendosi per mano, senza mai lasciarsi, così come i tre fratellini con Peter Pan volano sopra i tetti di Londra…

DESCRIZIONE: il percorso motorio prevede lo slalom tra 6 coni, segue il superamento di 3 ostacolini, corsa su un materassino, e termina con un salto verso l’alto con le mani vicine.

MATERIALE: 6 coni, 3 ostacoli, 1 materassone.

COMPETENZE IMPLICATE: 
* Coordinazione oculo/podalica.
* Coordinazione dinamica generale.
* Coordinazione oculo/manuale.
* Schemi motori di base: camminare, correre, saltare.


2. AL VILLAGGIO INDIANO 
Nel villaggio indiano, è facile cadere in trappole e tranelli nascosti ….

DESCRIZIONE: uno alla volta i bambini dovranno eseguire un percorso motorio che prevede di saltellare nei 6 cerchi a terra, camminare in equilibrio lungo la linea del campo, rotolare, strisciare sotto a 4 ostacoli , correre e terminare camminando in equilibrio su una panchina.
MATERIALE: 6 cerchi, 4 ostacoli, 1 panca.
COMPETENZE IMPLICATE: 
* Equilibrio dinamico.
* Schemi motori di base: correre, strisciare, saltare.
* Coordinazione oculo-manuale.
* Orientamento spaziale.

3 . IL COVO DEI BIMBI SPERDUTI I tre fratellini si ritrovano in uno strano e fantastico rifugio..il covo dei bimbi sperduti ; qui fanno amicizia e giocano…
DESCRIZIONE: in questa postazione viene proposto un gioco di gruppo con l’utilizzo della palla; i bambini si dispongono in piedi in cerchio e ruotando passano il pallone al bambino che hanno di fianco chiamandolo per nome; lo stesso ma da seduti. La variante che può essere usata è quella di fare il passaggio della palla ad una o due mani .
MATERIALE: palla
COMPETENZE IMPLICATE: 
* Coordinazione oculo-manuale.
* Coordinazione dinamica generale.

4. IL COMBATTIMENTO SUL VASCELLO TRA CAPITAN UNCINO E PETER PAN 
Le avventure non sono ancora finite e neppure i colpi di scena..Peter pan è costretto a combattere con il suo acerrimo e fedele nemico, Capitan Uncino…
DESCRIZIONE: il gioco si svolge su tutto il campo da pallavolo, che rappresenta il vascello, nelle due metà campo sono disposte due squadre:
· i pirati con Capitan Uncino (gli allenatori) - Peter Pan e i fratellini ( i bambini)
Peter Pan, va all'assalto e cerca di abbattere la nave di Capitan Uncino e dei pirati . Verranno lanciati i palloni (bombe) da una parte all'altra al di sopra della rete. Al fischio si contano i palloni.
MATERIALE: palle
COMPETENZE IMPLICATE: 
* Schemi motori di base: camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare.
* Equilibrio dinamico.
* Orientamento spazio-temporale.
* Coordinazione dinamica generale.


5. RITORNO A CASA NAVIGANDO NEL CIELO CON LO SPLENDIDO VASCELLO 
I tre fratellini cominciano ad avere nostalgia dei genitori, del cane Nana, e della loro casa..Peter pan con il vascello conquistato li fa volare verso Londra…
DESCRIZIONE: i bambini eseguono una staffetta in cui devono recuperare da uno scatolone oggetti che richiamano alla memoria la loro casa ( palloni), correre verso un contenitore e lanciarvi l’oggetto da dietro un cono, il gioco termina quando tutti i palloni sono nel contenitore.
MATERIALE: palle, 2 coni, contenitore.
COMPETENZE IMPLICATE: 
* Schemi motori di base: camminare, correre, lanciare, afferrare.
* Equilibrio dinamico.
* Orientamento spazio-temporale.
* Coordinazione dinamica generale.

giovedì 27 ottobre 2011

Educazione motoria per bambini seguendo una logica

Questo post è tratto da un intervento del Prof. Maurizio Mondoni, Dottore in Scienze Motorie, pubblicato nel sito della A.n.l.i.s.m. (Associazione nazionale laureati in Scienze Motorie), che sintetizza alla perfezione la metodologia che stiamo seguendo all'interno di Progetto Primo Salto.

"Il bambino deve apprendere il gesto o il movimento vedendolo (83%), ascoltando ciò che dice l'Istruttore (13%) ed eseguirlo (1%), comunque non si può parlare di perfezionamento tecnico, fino a quando il sistema motorio non è formato, dopodiché è possibile perfezionarlo (dalla strutturazione e dalla conoscenza del proprio corpo, fino all'automatizzazione del gesto o del movimento), tenendo presente che già dalla prima fase di formazione inizia il perfezionamento.

La formazione del sistema motorio passa attraverso le seguenti tappe:
    * conoscenza del movimento;
    * osservazione del movimento;
    * percezione del movimento;
    * possesso del movimento;
    * perfezionamento del movimento (per raggiungere la "maestria").

Quest'ultima fase avviene per fasi:
    * il bambino impara ad eseguire (non economicamente) il gesto;
    * il bambino esegue il gesto economicamente;
    * il bambino esegue il gesto in modo raffinato.

Il fondamento per raggiungere una grande abilità motoria deriva dall'educazione e dallo sviluppo delle capacità motorie, che permettono al bambino di trasformare progressivamente gli schemi motori di base (correre, saltare, lanciare, ricevere, etc.) in abilità motorie specifiche (correre, cambiare di velocità, senso, direzione, mano, scivolare, palleggiare, tirare, passare).

Giocando, il bambino deve correre (forza di spinta degli arti inferiori e velocità di esecuzione), cambiare di velocità, di direzione, di senso), ma la sua non deve essere una corsa del velocista, ma deve saperla interrompere al momento giusto per eseguire un altro movimento e deve fare tutto ciò con grande tempismo e il bambino spesso non è in grado di fare tutto ciò, quindi deve essere educato in tal senso.
Deve possedere un buon controllo del proprio corpo, deve essere in equilibrio, deve essere rapido, tempista, capacità queste che devono essere educate e sviluppate al momento giusto.

In palestra l'Istruttore deve proporre tutti gli esercizi di salto, saltelli, giocare con lo spazio, con il tempo, con il proprio corpo, giocare a palleggiare, tirare, a passare e a ricevere, a correre, a saltare, sottoforma di gare, giochi, staffette, circuiti: questi sono gli obiettivi da raggiungere!.

I bambini devono apprendere giocando, non attraverso l'automatizzazione dei gesti (e relative continue correzioni).

E la mobilità articolare dove la mettiamo?
E' importante che il bambino venga messo in grado di conoscere il proprio corpo, lo spazio, il tempo, le regole, il regolamento, i compagni, gli avversari (educazione e sviluppo delle capacità senso-percettive, degli schemi motori, delle capacità ed abilità motorie).

Nei bambini di questa età bisogna sviluppare le capacità coordinative, la mobilità articolare, strutturare le capacità condizionali, rispettare le diverse fasi dell'apprendimento e non pretendere prima del tempo la perfetta esecuzione di un gesto o di un movimento.

Non si devono costruire bambini robot o automi, ma persone pensanti, creative, che possano sbagliare, che possano perfezionare in modo progressivo la loro capacità di gioco.

Da tutto ciò, si rileva che un'educazione multilaterale in età precoce favorisce l'acquisizione di tecniche sportive corrette, l'importante è non tecnicizzare troppo precocemente!"

lunedì 14 febbraio 2011

Noi allenatori del gioco


Allenare ed educare i bambini al gioco non è un compito semplice, occorre che l'istruttore sia in grado di miscelare qualità motorie, educative, psicologiche e comunicative, tenendo sempre in considerazione le fasce d'età a cui si rivolge.

Le sue competenze riguardano gli ambiti d'insegnamento in età scolare e una sufficiente conoscenza delle problematiche legate alle dinamiche dell'apprendimento motorio.
Deve, inoltre, conoscere e tenere presenti i processi che regolano la maturazione fisica e le fasi sensibili che sono alla base dello sviluppo biologico dell'apprendimento, in special modo delle capacità coordinative, supporto essenziale nell'esecuzione dei gesti tecnici. L'istruttore deve essere consapevole che la sua opera han una valenza formativa e deve essere in grado di modulare la sua proposta tenendo conto delle caratteristiche proprie di ogni età. E' evidente che la figura dell'istruttore si dovrà aggiornare costantemente tenendo conto dei seguenti fattori:
- mantenere una elevata motivazione nel perseguire i necessari miglioramenti, cioè nell'arricchire le proprie competenze metodologiche, didattiche e psicosociali ( relazionali )
- Essere consapevole dei propri limiti e cercare di rimuovere le relative difficoltà
- Esaltare al massimo le proprie qualità
- Sviluppare una personale filosofia di lavoro, cercando, quando possibile, soluzioni originali e creative
- Essere sensibile ed adattarsi al contesto presso il quale si opera
L'istruttore deve tenere presente che:
- La funzione del gioco sport non è di creare campioni in età precoce, ma di fornire a tutti la possibilità di giocare senza l'assillo di essere allontanato perché non bravo
- L'età dei bambini che seguiamo in modo specifico nel Progetto Primo Salto è il periodo in cui si pongono i presupposti funzionali per un corretto apprendimento di tutte le azioni motorie specifiche. Lo sviluppo motorio di base costituisce il pre-requisito fondamentale dello sviluppo tecnico di qualsiasi sport decida di praticare successivamente.