Abbiamo più volte discusso in altri post riguardo l'insufficiente patrimonio motorio delle nuove generazioni che si affacciano all'attività sportiva infantile.
Nell'era dell'informatica, dei videogame, nell'impossibilità di praticare spazi aperti e stimolare quelle aree corticali deputate alla motricità, i nostri bambini si affacciano all'attività in palestra senza una base motoria adeguata su cui costruire le future abilità sportive.
Correre dietro un pallone, liberare la propria esuberanza motoria, giocare e confrontarsi con i propri compagni senza costrizioni oltre ad essere attività preferite dai bambini, dovrebbero rappresentare le finalità principali di ogni corso di avviamento allo sport.
Per favorire un sano sviluppo psicomotorio, il modello di attività da proporre deve essere concepito privilegiando il gioco, il confronto e le attività di esplorazione.
Un pallone che rotola, che rimbalza bizzarro ha da sempre catturato l'immaginazione dei bambini e rappresenta nel loro mondo un qualcosa di magico, di affascinante.
L'esplosione di entusiasmo che osserviamo quando un gruppo di bambini gioca, rincorrendosi nella cattura del pallone nell'affannosa e mai doma lotta per arrivare alla porta, soddisfa istinti e bisogni connaturati nella specie umana.
Partendo da questa considerazione, le attività che proponiamo ai bambini del Progetto Primo Salto hanno sempre come tema dominante il gioco.
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