Una stella vien dal mare, sul tuo capo vuol brillare,ti racconta cose belle imparate fra le stelle.
Un saluto al 2010....un anno davvero importante per Progetto Primo Salto.
Una stella vien dal mare, sul tuo capo vuol brillare,![]() |
| Visita il sito |
Approviamo totalmente, sia per quanto riguarda il praticare uno sport (primo fra tutti il nuoto, protagonista al momento di un nostro progetto che interessa numerosissime piscine italiane), sia per quanto riguarda lo stare il più possibile all'aria aperta. E’ scontato puntualizzare come la sedentarietà incida sull’obesità infantile nonché quanto sia deleteria dal punto di vista dell’accrescimento mentale. Sono nozioni scontate per chiunque nutra particolare cura della salute psicofisica dei bambini, decisamente meno note a quanti ritengano non essenziale il movimento per i piccoli, quasi si trattasse di un’attività da svolgere una tantum. E’ invece importantissimo per i bimbi poter disporre di spazi nei quali sfogare la loro naturale vitalità, è fisiologico approcciarsi a un qualcosa che non sia lo stare in casa quasi perennemente appiccicati allo schermo di un televisore o di un pc. “Mens sana in corpore sano” è una massima che vanta millenni di anzianità, eppure è un concetto ancora straordinariamente attuale.
1) Che i bambini riescano un giorno a governare il mondo; guerre, odio e carestie diventerebbero soltanto un pallido e vergognoso ricordo del passato.
Fin dalla sua nascita, accanto al gruppo di istruttori del Progetto Primo Salto lavora uno staff scientifico, che si occupa prevalentemente di ricerca e formazione nell’ambito dell’attività psicomotoria. La collaborazione con questi professionisti ci permetterà di valutare attraverso un percorso scientifico lo stato di benessere motorio dei bambini che partecipano al Progetto. Molto
Da ieri Progetto Primo Salto diventa internazionale.
L’equilibrio, a scopo didattico , va diviso in :
"Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di un bambino. Perchè quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza. Quando desidera sapere se chi sta al suo fianco è degno di fiducia, cerca di vedere la maniera in cui lo guarda un bambino".
Per giocare a palla avvelenata è importante che ci sia un muro, o un albero, contro cui far sbattere la palla "avvelenata". Si inizia la partita dopo che, con una conta, si è deciso chi sarà il primo battitore. Tutti allora stanno attorno al battitore, e quando questo lancia la palla contro il muro chiamando uno dei partecipanti a caso (ad esempio "Chiamo Luca!") allora tutti si mettono a correre allontanandosi il più possibile, mentre Luca cerca di raggiungere la palla. Appena la raggiunge, Luca grida "Fermi tutti!", costringendo gli altri a diventare "statue". A quel punto, Luca può compiere tre passi verso un giocatore immobile e tentare di colpirlo (in altre versioni del gioco, i passi sono vietati). Se la "statua" viene colpita, viene eliminata, ma se questa riesce a respingere la palla con le mani la palla può essere presa da un giocatore - statua più lesto degli altri. Questo diventa il nuovo battitore e può continuare il gioco in questo modo. Se invece la "statua" presa di mira riesce a bloccare al volo la palla, è il battitore ad essere eliminato, e si riprende da chi ha afferrato la palla. Vince chi rimane ultimo.
Iniziamo il nostro viaggio tra i giochi tradizionali, quelli della nostra infanzia, un viaggio a ritroso nella nostra memoria di bambini.
Nell'erba, per terra, sul letto o sul divano. Alzi la mano chi non ha mai fatto una capriola!
La prima edizione andò in onda nel 1965 e poi ogni estate ininterrottamente fino al 1982; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel 1988 e andò avanti fino al 1999. I giochi senza frontiere erano una sorta di olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata, in ogni puntata, da una diversa città o (più spesso) cittadina che sfidava in prove molto divertenti e bizzarre le città delle altre nazioni. In quasi tutte le edizioni ciascuna puntata veniva ospitata in una delle città partecipanti alla puntata stessa; nelle ultime quattro edizioni i giochi furono disputati in un'unica sede.

Gloria è una bimba del Progetto Primo Salto....
I ritmi frenetici della nostra vita quotidiana, gli appartamenti troppo stretti e angusti, il tempo di permanenza a scuola che spesso è troppo lungo, sono un insieme di motivi per cui i bambini hanno poche occasioni per "liberare" il corpo nel movimento e nel gioco libero. 
“I bambini non nascono con una percezione di sé, ma la costruiscono a poco a poco osservando come gli altri reagiscono di fronte ai loro comportamenti” premette Anna Maria Roncoroni, psicologa e presidente Aistap (Associazione Italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione).
Secondo Armin Krenz, ricercatore all’Istituto di psicologia applicata e pedagogia di Kiel, in Germania, il genitore nell'esempio ha sbagliato a cercare di consolare la bimba. "La rabbia deve emergere – sostiene Krenz -. Gli adulti devono confermare i sentimenti dei bambini, in modo che questi possano sfogare le proprie frustrazioni.”
Imporlo no, proporlo sì “Lo sport è un’occasione che dobbiamo offrire ai nostri figli - sottolinea Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta veneziana -. Essendo venuto meno lo spazio nei cortili, noi genitori dobbiamo metter loro a disposizione dei luoghi dove possano muoversi in libertà. In un’epoca in cui non si hanno molte possibilità di giocare con fratelli, cugini o vicini di casa, mancano infatti al di fuori della scuola, altre occasioni per stare insieme ad altri bambini.
"Alcuni di noi lasciano morire i grandi sogni, ma altri li nutrono e li proteggono; …abbiatene cura nei giorni brutti affinchè portino il sole e la luce che viene sempre a chi spera col cuore che i propri sogni si avverino."
- irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
I bambini salgono le scale della palestra...qualcuno di loro non ne ha mai vista una, arrivano sull'arco della porta e....si apre un mondo. Ad accoglierli ci sono Claudio, Agnese, Anastasia e Cristina, ma soprattutto c'è un sorriso e una parola dolce di benvenuto. Nella palestra sono sparsi palloni, cerchi, birilli, ostacoli, cinesini, bastoni e tappetini....al muro le spagliere. I più coraggiosi entrano, con la faccia a punto interrogativo e la nostra risposta è...vai e muoviti in libertà. L'intento è quello di metterli a loro agio, fargli scoprire un universo nuovo a loro estraneo, fargli percepire che siamo li con lo scopo di farli divertire. I primi audaci si lanciano e cominciano a giocare, altri timidamente li seguono, qualcuno si defila ha la necessità di guardare per capire, ma non c'è fretta ognuno ha bisogno del suo tempo...del suo modo di approcciarsi alla novità. Spesso scappano dai genitori, per un bacio, un abbraccio o semplicemente per fare una pausa. Cercano il loro sguardo, la loro approvazione. Alla fine dell'ora siamo tutti nel mezzo al campo, con tanti sorrisi, è andata molto bene....i bambini lentamente si sono sciolti e hanno giocato insieme. Siamo tutti stanchi ma davvero soddisfatti.
Palloncino è un bambino che, a differenza di altri suoi compagni, non può fare a meno di scappare verso l’alto. Non può star seduto a tavola composto; non può trattenersi a lungo fermo sul banco;non può dar la mano alla mamma al mercato. Palloncino tenta di comportarsi bene, ma alla fine di una giornata piena di buoni propositi si ritrova sempre da un’altra parte. Finché, un giorno, vola tanto in alto da trovarsi nel mondo dove solo i pensieri possono arrivare. Lì, fa tutti i sogni che vuole. E’ finalmente soddisfatto.
Sistemi sensibili ad alterazioni dovute al carico:
"Se un bambino non riesce ad imparare, insegnagli tu un metodo con il quale possa imparare ad imparare".
"Sorridi senza una ragione.
Hai mai fatto sorridere un bambino? Non c'è sentimento che ti possa ripagare.. e quando ci riesci pregherai il destino che nel corso della vita tu lo possa raccontare.
Ma soprattutto fa bene, lo sport favorisce lo sviluppo della personalità del bambino da un punto di vista emotivo ma anche cognitivo: da anni si è dimostrato come la pratica di uno sport favorisca l’acquisizione dell’apprendimento scolastico nei bambini dei primi anni di scuola elementare.