Articolo pubblicato su http://www.mentalitasportiva.it il 21/04/2011:
Claudio Doretti, istruttore di pallavolo, direttore tecnico del Settore Giovanile della ASD “ La Verbena” e padre di due bimbi appena affacciatisi alla vita, è l’uomo cui la provincia di Siena deve il progetto “Primo salto nello sport: giochiamo insieme alla vita!”. L’iniziativa, volta ad abituare i bambini della scuola materna alla pratica sportiva, nasce da un'idea, maturata in anni di esperienza in palestra e nel campo dell'animazione, ma soprattutto dalla sua attuale condizione di genitore.
“Parliamo di un corso di natura polisportiva nel quale insieme a me collaboreranno istruttori di diverse discipline che guideranno i bimbi alla riscoperta del gusto del movimento e del gioco”, dice. “Andranno a rivivere esperienze motorie classiche, con percorsi e giochi che appartengono alla nostra tradizione come bandierina, palla avvelenata, campana, eccetera. Attraverso l’attività ludica cercheremo di sviluppare l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività e, ancora, l’abitudine alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole”.
“Vedere i miei figli e gli altri bambini costretti in situazioni ambientali (case, città o quartieri...) sempre più ristretti e chiusi, dove la possibilità reale di ‘muoversi liberamente’ va via restringendosi mi mette addosso angoscia e un senso di colpa motivata dal fatto che la nostra generazione non è stata in grado di preservare o creare spazi adatti al gioco. A tutto ciò si aggiungono le paure e le ansie che attanagliano molti genitori moderni: ‘si sporca, si fa male, si agita, non c’è tempo, fa freddo, che confusione!'".
Nei piccoli è infatti facile osservare la progressiva perdita di abilità di base dell’infanzia, l’incertezza e l’impaccio nei movimenti, la difficoltà di “misurare” il gesto e l’azione; talvolta è compromessa la fisicità stessa dei bambini; il loro corpo, sempre più spesso in eccesso o in carenza di peso, presenta difficoltà, come debolezze posturali, diffuse. Non di rado questa condizione di disagio si traduce in comportamenti esplosivi per quel bisogno fisiologico, sacrosanto a quest’età, di muoversi, correre, saltare, battere, urlare, combattere, picchiare, lanciare, appendersi, calciare, rotolarsi a terra. Le attività motorie e sportive sono un contributo alla crescita affettiva, sociale, morale e cognitiva.
“Nella mia idea”, seguita l’ideatore del progetto “Primo Salto”, “questo progetto avrà l’obiettivo di permettere al bambino di riscoprire il gioco e i suoi valori, ponendo particolare attenzione al suo mondo, ai suoi interessi e alle sue motivazioni. Il fanciullo ha voglia di muoversi, di confrontarsi con gli altri, di conoscere gesti e movimenti nuovi".
Un blog su Internet sarà il diario di bordo del progetto “Primo Salto”: una raccolta di informazioni, idee, emozioni e considerazioni frutto dell'avventura, comprensiva di svariati corsi, che “ci stiamo accingendo a vivere insieme ai nostri bambini”, in particolare quelli nati nel biennio 2005-2006 a Siena.
Nessun commento:
Posta un commento