Tutti i giochi hanno una propria valenza educativa e ad essi viene affidato il ruolo di assecondarne e promuoverne i processi di maturazione insegnando al bambino l’alfabeto della cooperazione sociale, soprattutto quando le situazioni che in essi si verificano mutano in continuazione.
Perché un bambino da solo o con altri bambini gioca?
La risposta è semplice “perché si annoia”, cerca allora un attività che, mettendo alla prova le sue capacità susciti emozioni e divertimento. Nascono cosi i giochi popolari che hanno reso più allegra la nostra infanzia e che purtroppo, nuovi modelli di vita tendono a far scomparire.
Riassumiamo brevemente le caratteristiche di un gioco:
Per prima cosa deve essere semplice: dopo una breve spiegazione delle regole tutti devono essere in grado di giocarlo ed iniziare a divertirsi.
Il secondo elemento fondamentale di un gioco è il divertimento, emozionarsi mettendo alla prova tutte le proprie capacità con quelle degli altri coetanei.
Un altro importante motivo di emozione di un gioco è l’ incertezza del risultato: nessuno si diverte a vincere o perdere sempre.
I giochi proposti da Progetto Primo Salto sono giochi che annullano la differenza tra esili e robusti, maschi e femmine, timidi e aggressivi, mettendo in evidenza, invece, la capacità di reagire, adeguatamente ed in tempi brevi, a stimoli talvolta semplici, altre volte più complessi.
Ma perché un bambino smette di giocare?
La risposta e sempre la stessa semplice “perché si annoia”.
I giochi , infatti, dopo un po’ sono padroneggiati cosi bene dai bambini che perdono il fascino dell’ imprevedibilità, non emozionano più e sono sostituiti con dei nuovi “ più impegnativi”.
Da noi i bimbi non smettono! Parola di Primo Salto.
Nessun commento:
Posta un commento