Nato dalla collaborazione tra Anter, l’associazione nazionale per la tutela delle energie rinnovabili, e Le Dune del Delta, l’Anter Park sorgerà proprio all’interno del Parco faunistico, situato di fronte a Mirabilandia (Ravenna).
Il progetto, la cui apertura è prevista per la primavera del 2012, ha come obiettivo la realizzazione di aree che rappresentino le varie tipologie di energia rinnovabile e vuole mettere in primo piano l’importanza delle tematiche sulla sostenibilità ambientale. In un’area di 5.000 mq, le famiglie, e soprattutto i ragazzi, avranno modo di scoprire le magie e i misteri dell’energia pulita che questo mondo ci mette a disposizione e che l’uomo è finalmente riuscito a sviluppare grazie alle moderne tecnologie.
L’apprendimento didattico, inoltre, non sarà basato su una semplice analisi teorica. L’Anter Park rappresenterà infatti un luogo di pedagogia attiva e i giovani, stimolati dall’osservazione diretta e dall’esplorazione, avranno la possibilità di imparare e al contempo divertirsi. La componente “fisica” sarà infatti fondamentale per l’apprendimento dei ragazzi: toccare, tastare e annusare sono infatti i metodi più naturali per comprendere e fare esperienza. In quest’ottica saranno valorizzati l’esplorazione, la ricerca e il gioco.
All’interno del parco saranno ospitati inoltre animali nati e cresciuti in Italia, già in cattività e che vivranno in stato semi-brado: una filosofia vincente per il benessere degli esemplari stessi. Il parco infatti è stato realizzato nel totale rispetto dell’ambiente e anzi rappresenta una possibilità concreta per un incontro intimo e, se possibile operativo, con la natura.
“Questo progetto nasce con l’intento di coinvolgere i cittadini, soprattutto i bambini e i ragazzi – ha dichiarato Antonio Rainone, presidente Anter. Crediamo fortemente nel valore didattico ed educativo del parco: apprendere grazie alla scoperta, al gioco, al divertimento e alla ricerca è secondo noi il modo migliore per parlare di energie rinnovabili alle generazioni future. Il nostro futuro e quello del nostro pianeta dipendono proprio da una pedagogia attiva in questo campo”.
Fonte: Il Resto del Carlino
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