Non è sempre facile per l'istruttore riuscire a motivare un bambino in vista dell'apprendimento di una determinata capacità motoria. Svogliatezza, ritrosia, stanchezza, apatia, sono tutti segnali di una caduta motivazionale che può essere momentanea o alla lunga determinare un precoce abbandono dell'attività fisica e sportiva. Per utilizzare al meglio o sollecitare la motivazione del proprio allievo, l'educatore sportivo dovrebbe conoscere ed impiegare un ampio repertorio di metodi e di risorse didattiche, ad esempio giochi ed esercizi variati, capaci di stimolare la curiosità e l'esplorazione, attività ludiche e sportive, stimoli legati al cambiamento delle situazioni e dell'ambiente, conferme idonee a promuovere l'autostima, l'appartenenza al gruppo e l'identificazione con l'insegnante.
* Attivazione psicofisiologica ed emotiva: è ottenibile promuovendo e sottolineando l'importanza che può avere, dal punto di vista del bambino, la realizzazione di una certa prestazione o la conquista di una particolare abilità.
* Direzione dello sforzo verso un particolare fine: è ottenibile se direttamente o indirettamente diventa importante per il bambino. Esprimere se stesso, provare senso di pienezza e di padronanza del proprio corpo, sono bisogni presenti in tutti i ragazzi
*Attenzione selettiva: è utile per l'apprendimento motorio ed è ampiamente influenzata dalla motivazione. Il comportamento motivato ad apprendere è una tipica conquista post-adolescenziale, che richiede un grande impegno da parte dell'educatore sportivo. Ciò è possibile solo se, durante la fase di avviamento allo sport, il bambino interiorizza, gradualmente, i valori espressivi, agonistici, ludici e socio-emotivi dello sport o dell'attività ludica in genere.
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