"Usa il non metodo come metodo avendo l'assenza di limiti come limite."
(Bruce Lee)
Principio della polisportività: fa riferimento alla pratica di molteplici e svariate discipline sportive o di azioni di gioco tratte dalle stesse. Un programma di attività fisica «unilaterale e standardizzato» ha come obbiettivo principale quello di allenare e sviluppare la qualità fisica maggiormente coinvolta in quella determinata disciplina sportiva. A tal fine vengono adottati programmi di allenamento che utilizzano pochi e ripetitivi gesti, col rischio quasi inevitabile, di rallentare o ancor peggio, di bloccare, i processi di apprendimento motorio del bambino.
L'allenatore deve saper dimostrare ogni gesto e poi lasciare al bambino la libera interpretazione motoria. Dare tanto tempo al bambino per poter familiarizzare con la nuova abilità motoria, con il fondamentale, quindi tante proposte: "bambino + palla" perché deve prendere confidenza con il gesto da apprendere. A 5 anni il bambino è sempre in movimento, alla ricerca di nuove esperienze. È possiede una grande capacità di riprodurre globalmente tutto ciò che vede. E' un essere di azione e non verbale anche se è in grado di eseguire un'azione motoria in seguito ad una semplice consegna verbale ma senza pensare ai dettagli di esecuzione. E’ importante ricordare che il bambino è guidato da un grande desiderio di emulazione e di ricerca di gratificazione da parte dell' adulto.
Proporremo quindi giochi di breve durata (5'-6') con spiegazioni di facile comprensione, veloci e con regole semplici; proposte globali, tramite giochi. La correzione avverrà attraverso la variazione del compito motorio e con frasi positive (per esempio se un bambino non riesce a segnare, bisogna essere in grado di capirne il perché: troppo lontano ("prova a tirare da questa posizione ", avvicinarlo), mancanza di forza ("prova a tirare con questo pallone", più leggero), tira lateralmente ("prova a tirare davanti al bersaglio" indicare e segnare la giusta posizione, più facile è il tiro frontale).
E’ fondamentale per l’allenatore fare molta assistenza ed avere un atteggiamento "attivo" in palestra (essere sempre attenti ed osservare tutto) e non "passivo" cioè far eseguire la proposta ed attendere lo scorrere del tempo. Dimostrare ogni proposta in modo globale, spiegazione anche durante l'esecuzione sia dell' allenatore che dei bambini.
Quante volte vi è capitato di vedere vostro figlio piangere perché non accettava di perdere in qualcosa in cui pensava di essere il migliore o non immaginava di poter perdere?
"Che tu possa incontrare la vittoria e la sconfitta, e trattare queste due bugiarde con lo stesso viso".
Possiamo definire la corsa come l’azione motoria posta alla base di quasi tutte le discipline sportive di movimento.

Peter Pan è un personaggio letterario creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel 1902. Si tratta di un bambino che vola e si rifiuta di crescere, trascorrendo un'avventurosa infanzia senza fine sull'Isola che non c'è, come capo di una banda di Bimbi Sperduti, in compagnia di Sirene, Indiani, Fate e Pirati; occasionalmente incontra bambini nel mondo reale, da dove egli stesso proviene, essendo un bambino mai nato, ed avendo trascorso i primi tempi della sua eterna infanzia nei Giardini di Kensigton. Oltre che in due opere letterarie e in un'opera teatrale di Barrie, il personaggio appare in numerose opere di varia natura (film, cartoni animati, fumetti) ispirate agli scritti di Barrie, e nel relativo merchandising. L'autore, alla sua morte, lasciò in eredità i suoi diritti d'autore all'ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital.
Non è sempre facile per l'istruttore riuscire a motivare un bambino in vista dell'apprendimento di una determinata capacità motoria. Svogliatezza, ritrosia, stanchezza, apatia, sono tutti segnali di una caduta motivazionale che può essere momentanea o alla lunga determinare un precoce abbandono dell'attività fisica e sportiva. Per utilizzare al meglio o sollecitare la motivazione del proprio allievo, l'educatore sportivo dovrebbe conoscere ed impiegare un ampio repertorio di metodi e di risorse didattiche, ad esempio giochi ed esercizi variati, capaci di stimolare la curiosità e l'esplorazione, attività ludiche e sportive, stimoli legati al cambiamento delle situazioni e dell'ambiente, conferme idonee a promuovere l'autostima, l'appartenenza al gruppo e l'identificazione con l'insegnante.