mercoledì 24 agosto 2011

Le società devono capire che le esigenze dei bambini sono mutate negli anni!

Allenare i giovani, per avviarli allo sport, considerando questa attività in diversi periodi storici, comporta atteggiamenti e modifiche che devono trovare, durante il percorso, i giusti adattamenti nella propria filosofia dell’insegnamento, arrangiamenti che tengano conto del nuovo ambiente sociale che cambia. In altre parole, cambia il periodo storico, cambia la società, si modifica l’educazione e abitudini dei bambini e deve necessariamente mutare il nostro modo di insegnare. Siete d’accordo? Proviamo a spiegarlo meglio. Non molto tempo fa la società non era la stessa, giusto? La famiglia viveva con una organizzazione diversa. Lavorava uno solo dei genitori, l’altro accudiva la prole interessandosi di tutti i problemi della casa. I ragazzi giocavano molto di più, erano sempre fuori di casa e i genitori sapevano dove si trovavano, senza preoccuparsi. C’era meno ricchezza, ma più tranquillità familiare. Forse, chi allenava in quel periodo teneva conto, istintivamente, che i bambini apprendevano molto giocando. Il loro primo allenatore era il gioco. Se volevano migliorare il loro repertorio bisognava arrangiarsi a copiare dai più bravi. La partecipazione mentale era massima.

Ora, nella società della fine del vecchio millennio ed inizio del nuovo, siamo più ricchi , ma tutto il contesto sociale e familiare è cambiato. Per sostenere il nuovo tenore di vita entrambi i genitori lavorano e sono costretti a destreggiarsi in un gioco di prestigio che porta sì le sue ricompense, ma provoca anche molte tensioni. E i bambini? Sono continuamente sballottati da una situazione all’altra con cambiamenti di sistemazione che accrescono i loro problemi legati all’insicurezza emotiva . Inoltre non giocano, oppure giocano meno Per gioco s’intende soprattutto quello fatto da soli, interpretato in modo personale e, a volte, inventato da loro stessi. Cosa facevo io quando ero nel periodo della scuola elementare? Ricordo con nostalgia le lunghe giocate pomeridiane a calcio. Quelle fatte anche da solo per imitare i miti sportivi del mio tempo, per apprendere i movimenti che avrebbero messo in difficoltà i miei compagni di gioco. E tutto fatto con la massima libertà.

Il massiccio aumento di problemi di salute fisica e mentale nei bambini, che ormai sembrano diventati di norma, comincia ad allarmare un numero sempre maggiore di genitori. A scuola si può notare che arrivano sempre di più bambini con grossi problemi comportamentali. La loro unica salvezza è rappresentata dallo sport e i genitori li affidano alle organizzazioni sportive. Se i bambini si divertiranno, dentro l’organizzazione delle società sportive, cercheranno sempre di più la soddisfazione dei loro bisogni attraverso il movimento, rifiutando o limitando la TV e soprattutto il divertimento che si prende dai videogiochi.

Le società che prendono in consegna questi bambini hanno una grande responsabilità nell’affidarli ad allenatori che abbiano cultura e esperienza… che non può essere solo pallavolistica. progetto Primo Salto si impegna al fine di offrire al bambino un ambiente idoneo alla sua crescita.

Perché questo blog.....anno secondo!

Questo spazio sarà il diario di bordo del Progetto Primo Salto: una raccolta di informazioni, idee, emozioni e considerazioni frutto dell'avventura che ci stiamo accingendo a vivere insieme ai nostri bambini.
Seguiteci in questo viaggio......che il gioco abbia inizio!!!!