giovedì 3 febbraio 2011

Le convulsioni febbrili


Nonostante questo post vada un pò fuori tema rispetto a quelli in genere trattati da Progetto Primo Salto, vorrei parlare di un argomento che poco tempo fa mi ha toccato personalmente: le convulsioni febbrili. I genitori che hanno vissuto questa esperienza con i propri figli sanno bene che tipo di trauma lascino in noi (e non nei bambini). Ho l'assoluta convinzione che questo sia un argomento troppo poco trattato dai pediatri che potrebbero, anzi dovrebbero mettere a conoscenza le famiglie della possibilità che i bambini incorrano in convulsioni febbrili e che queste siano spaventose per quanto innocue. 


Di cosa stiamo parlando:

La grande maggioranza delle convulsioni febbrili definite "semplici" sono del tutto innocue: sono di breve durata (persistono da alcuni secondi a pochi minuti, mai più di un quarto d'ora) e sono generalizzate, coinvolgono cioè tutto il corpo del bambino, o sono rappresentate da semplici e transitorie assenze di coscienza", fa notare Principi. Non hanno conseguenze immediate, né ne hanno a distanza di tempo. Un bambino che ha avuto una convulsione febbrile di questo tipo non ha quindi l'epilessia e non rischia nemmeno di diventare un epilettico in futuro. Tali episodi non vanno nemmeno trattati e non richiedono l'esecuzione di particolari esami.
Di diverso spessore, invece, le crisi, assai più rare, chiamate "complesse", che durano più di 15 minuti e interessano solo una parte o un lato del corpo. Le convulsioni, in questo caso, possono essere la spia di una malattia nervosa preesistente, che la febbre ha solo precipitato. I bambini colpiti da queste crisi vanno sottoposti ad approfondite indagini diagnostiche, dall'elettroencefalogramma alla Tac e alla risonanza magnetica, per cercare di capire se le convulsioni nascondono qualcos'altro.

Il pediatra sottolinea, tuttavia, come un bimbo che ha avuto convulsioni febbrili semplici, pur essendo perfettamente sano dal punto di vista neurologico, è a maggior rischio di altre crisi nel corso di analoghi rialzi febbrili. Per questo i genitori devono convincersi che non è nulla di cui preoccuparsi, ma in seguito, dovranno stare più attenti alla febbre dei loro bambini – in particolare ai rialzi della temperatura molto rapidi e improvvisi – e intervenire subito per abbassarla anche quando è a valori non elevati, senza aspettare che superi i 38.5° C. Per sicurezza, si può tenere a disposizione una benzodiazepina in fiale, da iniettare per via rettale (con una normale siringa senza ago) in caso le convulsioni si ripetano. Una delle benzodiazepine più utilizzate, il diazepam, è disponibile anche in microclisteri.

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