sabato 14 agosto 2010

I bambini sedentari s'addormentano con maggiore difficoltà.

… ogni ora di inattività durante il giorno si traduce in tre minuti in più di veglia.

Uno studio scientifico ha dimostrato quello che noi genitori già da tempo empiricamente conosciamo: i bambini che durante il giorno sono attivi, che giocano molto con giocattoli che incitano all’attività fisica, s’addormentano con meno difficoltà di notte.
Questo studio, pubblicato nella rivista scientifica “Archives of Disease in Childhood”, dimostra anche il caso contrario, ovvero che i bimbi più sedentari hanno maggiori difficoltà ad addormentarsi. Infatti, i dati raccolti dallo studio, mostrano come ad ogni ora di inattività durante il giorno si traduca in tre minuti di vigilia all’ora della buonanotte.
Gli scienziati che hanno condotto la ricerca enfatizzano soprattutto l’importanza dell’attività fisica nei bambini, non solo perché così si mantengono in forma e controllano il loro peso e la loro salute cardiovascolare, ma anche perché l’attività fisica promuove un sonno corretto.
Sotto la direzione di E.A. Mitchell, del Dpto. Di Pediatria dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda), l’equipe scientifica analizzò 519 bambini con età media di 7 anni. Servendosi di differenti questionari, valutarono le abitudini del sonno dei bambini e l’esistenza di eventuali problemi all’ora di addormentarsi.
Inoltre, per ottenere dati più obiettivi, collocarono un dispositivo in un polso di ogni bambino che, attraverso la registrazione dei movimenti, apportò agli investigatori dati sulla quantità di attività fisica realizzata durante il giorno e le ore di sonno.

Un bimbo fisicamente stanco dorme meglio.

I ricercatori hanno provato, analizzati i dati disponibili, che i bambini mediamente tardavano 26 minuti in addormentarsi e l’estate è la stagione in cui è per loro più difficile conciliare il sonno.
La ricerca inoltre dimostrò che i bambini più attivi erano quelli con meno problemi ad addormentarsi. Infatti, a quanta pìù attività fisica (e quanto più dispendiosa energeticamente) tanto minore era il tempo trascorso tra l’andare a coricarsi e l’addormentarsi. Il contrario, invece, nel caso di bambini poco attivi fisicamente.
Inoltre, i ricercatori sottolineano come i bambini più attivi siano anche quelli che più ore dormono.

lunedì 2 agosto 2010

Perché i bimbi sono sempre più grassi?

Colpa dello stile di vita, che negli ultimi 50 anni è completamente cambiato. La popolazione, infatti, è diventata sempre più sedentaria (dati preoccupanti sono quelli dell'ISTAT che segnala un aumento della popolazione sedentaria dal 37,5% del 1995 al 41% del 2006) a causa della marcata urbanizzazione e della grande diffusione dei mezzi di trasporto; contemporaneamente ad un tipo di alimentazione inadeguata sia dal punto di vista della quantità che della qualità.

L'attività motoria rappresenta un elemento fondamentale della crescita pscico-fisica dei più piccoli, nonché uno strumento primario per la tutela della salute dei giovani e meno giovani; quindi esercizio fisico inteso come un'arma per combattere il rischio di obesità e sovrappeso che accomuna tanti piccoli italiani.
D'altronde se ci pensiamo: il bambino si alza, lo accompagniamo a scuola in macchina, a scuola sta seduto, a pranzo sta seduto, dopo pranzo guarda la tv o gioca al computer, nel pomeriggio spesso vengono accompagnati ad infinite attività programmate dagli adulti come inglese, musica, teatro poi se è fortunato farà un'oretta di sport (finalmente può esprimersi !!), poi di nuovo a casa in macchina, a cena di nuovo seduto, prima di andare a letto sul divano davanti la tv ed infine sotto le coperte. Ecco che se moltiplichiamo questa giornata tipo per i giorni di vita seguenti non è difficile comprendere come ci siano così tanti bambini in sovrappeso.
E' semplice comprendere come, negli ultimi anni, il sovrappeso sia diventato uno dei problemi principali che affligge i bambini e ragazzi in età scolare. L'obesità infantile è in continuo aumento nelle popolazioni ad alto tenore socio-economico. Tale dato deve far riflettere, poiché UN GIOVANE OBESO QUASI CERTAMENTE SARÀ UN ADULTO OBESO.
E' chiaro che lo stile di vita dovrebbe essere totalmente cambiato, ma vedremo che non è così semplice come può sembrare, nel tempo si instaura un circolo vizioso (vedi schema sottostante) differente per reazione psicologica tra una famiglia di sedentari rispetto una famiglia di sportivi o comunque con un corretto stile di vita, dove naturalmente l'attività motoria è presente; la conseguenza è che dovranno essere adottati due approcci differenti. È DIFFICILE CHE UN BAMBINO ABBIA ABITUDINI DI VITA DIVERSE DA QUELLE DEGLI ALTRI COMPONENTI DELLA CASA. Un dato interessante è che se i genitori sono essi stessi in sovrappeso, l'obesità dei figli non viene spesso da loro considerata come un problema. Il bambino obeso, a causa della sua condizione, ha la tendenza ad autoescludersi dalle normali attività ludiche e motorie. Questo provoca una situazione di ipocinesia instaurandosi così un circolo vizioso di inattività: una riduzione delle capacità motorie che portano ad un altissimo grado di inattività determinano un conseguente aumento dell' obesità. Il circolo vizioso è alimentato e sorretto da cattive abitudini alimentari (merendine, patatine e snack fuori pasto) e di vita (televisione, computer, videogames ecc.).